(25-18 43-42 58-69) Segafredo Virtus Bologna: Punter 25, Pajola 2, Taylor 5, Baldi Rossi 5, Cappelletti n.e. Kravic 10, Aradori 16, Berti n.e. M’Baye 4, Cournooh 2, Qvale 5Terza sconfitta casalinga . All. Sacripanti. Banco di Sardegna Sassari: Spissu 2, Smith 14, Bamforth 27, Petteway 6, Devecchi, Magro 1, Pierre 7, Gentile, Thomas 11, Polonara 2, Diop n.e. Cooley 16. All. Esposito.
Terza sconfitta casalinga per la Virtus che cade malamente nei confronti di una Dinamo giunta qui sulla scia di 4 sconfitte consecutive. Una partita che potrà costare carissima per il raggiungimento delle F8 di Coppa Italia (con proprietà che invece le reclama) ma pure per la serenità di un gruppo che oggi è andato per ordine sparso senza mai trovare il bandolo della matassa, lasciando il proprio canestro alla mercé dei lunghi avversari.
Pur partendo molto bene fino ad un illusorio +11, non c’è stata luce una volta seduto Taylor e pure lui al rientro non ha proposto quei finali visti più volte, la difesa ha ballato lungamente, a poco è servito il tentativo di zona, le letture di Smith ed il braccio di Bamforth hanno sempre trovato la soluzione più idonea, oltre al fatto che la Dinamo ha avuto un’energia sconosciuta alla Segafredo, quasi che il carico di lavoro della pausa sia stato accusato in maniera eccessiva.
Un mesto 42% totale, che scende al 35% se depurato del primo quarto spiega bene le difficoltà ad inquadrare il cesto, ma pure lo scialo a rimbalzo dovrà far riflettere, se l’unico momento buono è avvenuto nel finale coi 2 lunghi in campo, soluzione estemporanea che non può essere la soluzione.